Anziana signora (probabilmente la gentilissima signora Emma di Perteole), posa durante la preghiera.
Olio su tela, proprietà della Biblioteca Civica di San Giorgio di Nogaro (UD).
La raccolta delle pannocchie durava diversi giorni, si toglievano ad una ad una dall’alto fusto e si riempivano così grandi cesti di vimini che venivano poi scaricati in un carro.
Il granoturco era poi trasportato nelle capienti aie e, un poco per volta, raccolto in grandi stanze dove veniva scartocciato e trasformato in bellissime trecce.
Questo momento era il più bello: ci si immergeva in una sensazione unica; tutti, anche gente estranea alla famiglia contadina, contribuivano alla raccolta.
La scena era pittoresca: donne, uomini, bambini, si trovavano d’un tratto sommersi da montagne di bucce e pannocchie color dell’oro.
La luce tenue di una lampada armonizzava il lavoro e tra racconti e canti intonati d’improvviso ci si perdeva tutti in una calda ed indimenticabile atmosfera. (tratto da “Il mio Friuli – Lucio Comar”)